5 curiosità scientifiche sui capelli
Lasciati sorprendere da quante cose si possono scoprire sui capelli.
Ma quante ne sai sui capelli? Mettiti alla prova leggendo alcune curiosità scientifiche sui capelli che abbiamo selezionato e che ti possono aiutare a scoprire molti aspetti– numerici, statistici, fisiologici e persino storici -che forse non conoscevi. Perché conoscere a fondo i nostri capelli è già un primo passo per prendercene cura nel modo migliore.
Vita media
La prima delle curiosità scientifiche sui capelli che abbiamo selezionato riguarda la longevità. Negli uomini i capelli hanno una vita compresa tra i 2 e i 4 anni, cifra che si alza a 5-6 anni nel caso delle donne. Ogni follicolo può vantare numerosi cicli di ricrescita; nella maggior parte dei casi questo significa che, quando un capello cade, il follicolo è già pronto per farne crescere un altro. Due sono le principali fasi nella vita dei capelli:
- FASE ANAGEN: è il momento di formazione e di crescita dei capelli. La durata varia in media dai 3 ai 6 anni. In questo intervallo diversi fattori possono influire sull’accrescimento dei capelli: l’alimentazione, l’irrorazione sanguigna nella zona circostante al bulbo e l’equilibrio psicofisico e ormonale. I benefici di un’alimentazione sana ed equilibrata possono essere ulteriormente rafforzati dall’assunzione di specifici integratori per capelli, soprattutto nei momenti in cui appaiono più indeboliti come nei cambi di stagione.
- FASE TELOGEN: è la fase di riposo durante la quale il follicolo è completamente inattivo. Il capello si trova all’interno del follicolo, trattenuto da scarsi legamenti intercellulari che lo trattengono nel cuoio capelluto fino all’inizio della nuova fase di Anagen. Il Telogen dura da 2 a 4 mesi. La caduta fisiologica avviene quando il follicolo ha già prodotto un nuovo capello pronto a sostituirlo.
L’elasticità dei capelli
La struttura del capello è molto elastica e ha la capacità di deformarsi e tornare alla sua forma originale quando viene sottoposto a una forza chimica o al calore. C’è un piccolo test scientifico che puoi fare per valutare l’elasticità dei tuoi capelli. Ti basterà prendere un capello bagnato da varie zone della testa, tenerlo stretto alla base con una mano e tirarlo verso l’esterno con l’altra. Se il capello si allunga senza spezzarsi e poi torna alla lunghezza originaria, ha un’elasticità normale, se invece si spezza o rimane deformato, ha poca elasticità.
I capelli più diffusi al mondo
Statisticamente le chiome più presenti nel mondo sono quelle di colore nero. I capelli biondi sono invece soltanto il 2% e il rosso è ad oggi il colore di capelli più raro di tutti. Ovviamente stiamo parlando delle colorazioni naturali, non delle infinite possibilità di trasformazione rese possibili dalle colorazioni di ultima generazione che sono molto più di un colore, perché proteggono anche cute e capelli.
I capelli più lunghi
Quando sono bagnati, i nostri capelli raggiungono fino al 30% di lunghezza in più rispetto a quella che hanno da asciutti. Un fenomeno che risulta ancora più evidente nei capelli ricci che, data la loro conformazione, tendono ad accorciarsi ulteriormente da asciutti tanto che alcuni parrucchieri iniziano a proporre di effettuare il taglio con i capelli completamente asciutti, proprio per valutare meglio la caduta delle ciocche e la distribuzione dei volumi.
L’evoluzione dell’homo sapiens
I nostri antichi antenati erano molto diversi da noi. Infatti, erano ricoperti di capelli e di peli su tutto il corpo. A noi – per fortuna, visti i nostri canoni di bellezza – sono rimasti solo in zone strategiche. Ma cosa esattamente ha fatto sì che gli homo sapiens perdessero la pelliccia? Innanzitutto, noi esseri umani non siamo gli unici mammiferi a essere quasi senza peli: i delfini, ad esempio, grazie alla loro pelle liscia e scivolosa riescono a nuotare più velocemente e senza attrito nell’acqua, gli elefanti hanno perso la pelliccia dei loro antenati mammut e così sono riusciti a raffreddarsi più facilmente e a vivere nei luoghi caldi. Anche noi umani abbiamo perso la pelliccia per lo stesso motivo: questo cambiamento evolutivo ci ha permesso di spostarci e colonizzare nuove aree.
Un gruppo di ricercatori ha confrontato i codici genetici di 62 specie animali, con e senza peli. I risultati pubblicati su e-life, rivelano che i “geni del pelo” sono ancora presenti in noi, ma sono stati disattivati dall’evoluzione: questa scoperta è molto utile perché potrebbe aiutarci in futuro a individuare nuovi modi per curare le problematiche legate alla perdita dei capelli.