Capelli, perché sono così importanti?
Significati e valori sociali legati ai capelli, fra virilità e sensualità.
Biologicamente i capelli non hanno più nessuno scopo funzionale. Si pensa che nel passato avessero il compito di proteggere da caldo e freddo, ma non esistono certezze a riguardo. Ma allora perché avere capelli forti e in salute è così importante e investiamo tanto tempo per prendercene cura? In realtà, oltre a essere un fattore estetico, i capelli sono carichi di significati profondi. Scopriamoli insieme.
Il valore dei capelli nella storia
Fin dall’antichità, i diversi popoli hanno attribuito ai capelli valori simbolici importantissimi. Per alcune popolazioni, la forza di un uomo risiedeva proprio nella sua chioma (si pensi al Sansone biblico), mentre per altre culture i capelli della donna erano sede della fertilità. I monaci orientali e molti occidentali, d’altro canto, decisero di portare il cranio rasato per sottolineare la propria castità: l’essere calvi era funzionale a rendersi sessualmente poco attraenti e a trasmettere umiltà e obbedienza. Queste credenze sono sfumate col passare degli anni, eppure potrebbero spiegare perché, per la maggior parte degli uomini e delle donne, è difficile accettare la perdita dei capelli.
Perché perdere i capelli provoca disagio?
Non solo per gli uomini, ma anche per le donne la perdita dei capelli è generalmente accompagnata da un senso di inadeguatezza. Tutti nasciamo quasi calvi: la crescita dei capelli richiede del tempo. Da un certo punto di vista, la perdita di capelli può essere inconsciamente vissuta come una regressione all’infanzia, ovvero un’età dove il genere maschile e quello femminile sono in qualche modo indifferenziati. L’uomo percepisce questo fenomeno come una diminuzione di virilità, la donna come un affievolimento della sensualità.
Per la donna, i capelli significano sensualità
I capelli lunghi sono sempre stati associati alla sensualità: nella cultura occidentale, per molto tempo, è stata in uso la tradizione di lasciare che le ragazze da marito portassero lunghi capelli sciolti sulle spalle, mentre le donne sposate erano solite tagliare o legare i propri capelli, per sottolineare al primo sguardo la propria indisponibilità. Sappiamo che alcune religioni non permettono alle donne di mostrare i capelli in pubblico, proprio per questo valore simbolico. Sebbene i capelli lunghi siano ancora sinonimo di sensualità, oggi una donna può essere considerata attraente a prescindere dalla lunghezza della sua chioma.
In ogni cultura, un simbolismo diverso
Impossibile, quindi, negare l’esistenza di un significato simbolico dei capelli, che si è evoluto nel tempo ed è differente per ogni cultura. Il lato istintivo dell’uomo, quello dominato dalle passioni, è stato associato ad esseri dalle chiome folte e disordinate: si pensi alle rappresentazioni di Pan, di Dioniso e della Kali tantrica, ma anche delle streghe e degli stregoni.
Tuttavia i capelli lunghi sono stati anche sinonimo di nobiltà. Nella Grecia arcaica, ad esempio, agli schiavi era proibito portare i capelli lunghi, privilegio riservato alla sola classe nobiliare. Anche i Romani vedevano la rasatura come un abbassamento sociale e la infliggevano ai prigionieri e alle adultere.