Ultimi aggiornamenti sulla correlazione tra covid e caduta dei capelli
Febbre, stress e altri fattori legati al covid indeboliscono anche le chiome.
Senso di affaticamento, mal di testa, disturbi dell’attenzione e del sonno, difficoltà respiratorie, perdita del gusto e dell’olfatto: sono solo alcune delle manifestazioni cliniche che possono lamentare i pazienti, anche qualche mese dopo aver contratto il coronavirus.
È quello che viene chiamato long-covid e che, in realtà, racchiude in sé una lunga e complessa serie di sintomi. Tra questi, c’è anche la perdita dei capelli e il problema è più diffuso di quanto si possa immaginare, anche se fortunatamente si tratta di un fenomeno temporaneo che passa dopo alcuni mesi.
Gli studi scientifici
Partiamo dagli studi scientifici: già alla fine del 2020, durante il congresso della Società Italiana di Dermatologia Medica, Chirurgica, Estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse, gli esperti si sono espressi sul tema, affermando che “è accertato che più del 30% delle persone che contraggono il covid riscontra una significativa caduta di capelli (100-200 capelli al giorno nella fase acuta)”. È stato testimoniato anche da una ricerca dell’Indiana University School of Medicine mentre un’altra effettuata in un ospedale di Wuhan (pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Lancet) ha preso in esame soggetti ricoverati in ospedale, rilevando che uno su cinque ha segnalato perdite significative di capelli nei sei mesi successivi al covid.
Le cause
Perché succede? Sono molti i motivi: in primis, gli effetti del covid, in particolare la febbre che blocca la crescita dei capelli, indebolendoli. Fenomeno, questo, che riguarda anche l’influenza, ma con tempi diversi: se con l’influenza la caduta dei capelli avviene circa quattro mesi dopo essere guariti, col covid succede già dopo un paio di mesi (ma anche durante la malattia).
Poi c’è la tempesta chitochinica: una forte reazione del sistema immunitario per difendersi dall’infezione con conseguente danneggiamento degli organi che liberano le chitochine, le quali bloccano la crescita dei capelli. Altre motivazioni possono riguardare il rischio di formazione di micro-trombi (zone di coagulazione del sangue) che impediscono il corretto apporto di nutrimento e non è da sottovalutare lo stress derivante non solo dalla malattia, ma anche dall’ansia e dalle difficoltà di questo periodo.
Cosa può aiutare?
Una sana alimentazione è come sempre il punto di partenza essenziale che può però essere ulteriormente supportato dall’utilizzo di integratori alimentari specifici per capelli. In alternativa è possibile anche affidarsi a dei trattamenti topici. Da non trascurare è ovviamente il fattore detersione: i capelli devono essere lavati con cura ma anche con delicatezza, per non alterare il delicato equilibrio della cute e causare irritazioni che potrebbero ulteriormente indebolire i capelli.